Con rammarico, ma inevitabilmente, anche l’Amministrazione Comunale ha subito Il rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime. Ogni famiglia e qualsiasi attività ha subito incolpevolmente questi assurdi ed inspiegabili aumenti che speriamo non portino a chiusure di aziende o industrie, con gravi conseguenze sull’occupazione. In particolar modo l’aggravarsi della situazione ci vede costretti a rivedere le tariffe, scelta a cui non avevamo mai ricorso da molti anni. Rivedere le tariffe ci consente di compensare le uscite di parte corrente del nostro bilancio: abbiamo la responsabilità, ed in alcuni casi l’obbligo, di coprire queste spese. Siamo fiduciosi che il governo trovi delle soluzioni per ridurre questi aumenti. Abbiamo già tagliato tutte le spese rimandabili e/o superflue. Purtroppo non è sufficiente.
Per anni siamo riusciti a mantenere il costo del pasto alle mensa a 4€. Questa cifra ci permetteva di coprire, grazie alle rette pagate dai genitori, circa il 75% delle spese. Tenendo ben presente la volontà della nostra Amministrazione che è, e sarà anche per il futuro, quella di mantenere la mensa come servizio interno e quindi con maggiori garanzie rispetto alle materie prime utilizzate e al personale che esegue il servizio. A causa dei vari rincari succedutisi negli ultimi due anni abbiamo faticato ma resistito e non siamo andati a toccare le tariffe. Ad oggi, facendo un veloce calcolo, un pasto alla mensa viene a costare al Comune circa 4,5€. Considerate che ogni anno vengono fatti più di 35.000 pasti e potete fare velocemente anche voi i calcoli. Tutto questo al netto delle agevolazioni per tutte le famiglie con ISEE inferiore a 10.000€ che, con diverse percentuali di riduzione, pagano molto meno un singolo pasto. Tutti questi calcoli ci hanno portato ad aumentare il costo di un singolo pasto a 4,5€ per cercare di incrementare la copertura dei costi del servizio. Resteranno ovviamente attive le varie esenzioni anche se leggermente modificate.
Discorso molto simile, anche se più grave per quanto riguardano le cifre, è quello sul servizio di trasporto scolastico. Ad oggi il costo a carico del Comune per ogni singolo utente del pulmino è di circa 700€ all’anno. A grandi linee, fra servizio scuolabus e le varie assistenze sul pulmino e quando scendono i ragazzi, spendiamo 100.000€ a fronte di un introito di 25.000€. Una copertura del 25% che al giorno d’oggi è diventata veramente insostenibile. Al netto delle varie agevolazioni, sempre per tutte le famiglie sotto i 10.000€ di ISEE, il costo annuale per il servizio è di 160€ (primo figlio). Dal prossimo anno scolastico passerà a 190€, un rincaro di poco meno del 20% che aumenterà leggermente la percentuale di copertura del servizio. Su questo servizio stiamo facendo molte analisi come Amministrazione Comunale, così come lo stanno facendo tutti i Comuni d’Italia che si trovano nelle nostre situazioni di copertura. Se la situazione economica globale continuerà ad essere in sofferenza, e contestualmente anche quella del bilancio comunale, è difficile continuare a tenere attivo un servizio che per ogni utente porta un costo più di 500€/anno. Da una parte chiediamo un aiuto agli enti superiori a noi per cercare di trovare una soluzione mentre dall’altra stiamo studiando con gli uffici delle soluzioni per aiutare le famiglie con soluzioni alternative allo scuolabus, come ad esempio un ampio prescuola. Su questo, ovviamente vi terremo aggiornati.
Purtroppo anche il costo dell’energia elettrica ha avuto ricadute sulle lampade votive che si trovano al nostro Cimitero Comunale. Potrebbe sembrare una spesa minima ma considerate che ci sono quasi 2.000 lampadine che tutte le sere si accendono per 365 giorni all’anno. Qua non servono molte spiegazioni e giustificazioni. A nostro malincuore dobbiamo aggiornare la tariffa e portarla a 25€/anno.
Per quanto riguarda l’IMU non ci sarà nessuna modifica. Nonostante queste difficoltà la scelta non è quella di andare ad aumentare le tasse ma solamente adeguare le tariffe dei servizi a domanda. Per quanto riguarda l’addizionale comunale IRPEF dovremo obbligatoriamente modificare la aliquote perché il parlamento ha modificato gli scaglioni di reddito e ci dobbiamo adeguare. Entro fine maggio sceglieremo la soluzione che graverà in minor modo sulle tasche dei cittadini.
Sono tempi difficili per amministrare ma questo non ci scoraggia, speriamo passino presto e che si possa tornare presto alla normalità economica. Come ho detto prima, amministrare la cosa pubblica comporta anche scelte difficili ed impopolari. Potevamo anche evitare di comunicarli ed ognuno di voi se ne sarebbe accorto singolarmente alla ricezione delle varie bollette da pagare. Abbiamo preferito dirlo prima, con massima trasparenza e senza successive sorprese, sicuri della nostra buona fede nelle scelte fatte e fiduciosi della vostra comprensione.