La Regione Toscana ha scelto di non applicare il piano di dimensionamento scolastico previsto dal PNRR, presentando questa decisione come una vittoria politica. In realtà si tratta di una vittoria di Pirro, con conseguenze concrete per studenti, famiglie e territori.
Il DL 71/2024 consentiva alle regioni che rispettavano le scadenze di ottenere organici aggiuntivi e la possibilità di derogare ai limiti minimi di studenti per classe. Non avendo ottemperato, la Toscana ha perso questa opportunità: altrove ci saranno più insegnanti e classi meno affollate, qui invece gli studenti si ritroveranno in aule più numerose e con meno docenti.
La giunta regionale non solo ha rinunciato a predisporre i 14 accorpamenti previsti, ma non ha nemmeno coinvolto enti locali e scuole in un confronto reale, rinviando ogni decisione a dopo le elezioni. Nel frattempo, però, gli obiettivi del PNRR restano imprescindibili: ciò significa che in Toscana ci saranno comunque 14 presidi in meno, con istituti affidati a reggenze.
Ad essere penalizzate, ancora una volta, saranno soprattutto le scuole delle aree montane e periferiche. Se fosse stato elaborato un piano, la Regione avrebbe potuto salvaguardare questi territori, garantendo dirigenti titolari dove la legge già consente deroghe per mantenere un presidio pubblico. Ora, invece, molte di queste realtà resteranno senza guida stabile.
Come consiglieri provinciali ricordiamo che la Provincia, pur non avendo competenza diretta su questa scelta regionale, ha comunque il compito di programmare l’offerta formativa e il dimensionamento scolastico a livello territoriale. Non è stato facile, lo scorso anno, arrivare alla delibera che abbiamo approvato prima di Natale: un passaggio complesso che dimostra quanto il tema sia delicato e meriti la massima attenzione e il continuo coinvolgimento di enti locali e istituzioni scolastiche.
La scelta di non decidere ha sacrificato l’interesse degli studenti e delle famiglie toscane. Gli obiettivi del PNRR non si cancellano con la propaganda: sarebbe servita una regia chiara e condivisa, non uno scarico di responsabilità e un rinvio politico.
Chiediamo quindi che si torni a parlare seriamente di scuola, mettendo al centro studenti, famiglie e territori, senza rinvii e senza propaganda.
Lorenzo Vignali – Francesca Capecchi
Consiglieri Provinciali Fratelli d’Italia