La nota diffusa dalle unioni comunali del Partito Democratico di Monsummano Terme, Ponte Buggianese e Chiesina Uzzanese presenta una ricostruzione parzialmente veritiera sulla vicenda dell’approvazione del bilancio di previsione provinciale. Desidero chiarire alcuni aspetti fondamentali per una corretta informazione ai cittadini.
Nell’assemblea dei Sindaci del 20 dicembre 2024, convocata per esprimere parere sul bilancio di previsione 2025-2027 subito dopo l’adozione e prima dell’approvazione da parte del Consiglio Provinciale, erano presenti solo 7 rappresentanti su 20, appena sufficienti a garantire il numero legale. Di questi 7, ben 3 provenivano da comuni amministrati dal centrodestra: Pistoia, Serravalle Pistoiese e Chiesina Uzzanese. Senza la nostra presenza, l’assemblea non avrebbe potuto deliberare. Sorprendentemente, la maggior parte dei comuni della Valdinievole è risultata assente. Era presente solamente Chiesina Uzzanese, rappresentata dal sottoscritto, Larciano, e Pescia. Questo fatto è inequivocabile e documentato nel verbale della seduta.
Come rappresentanti del centrodestra, siamo rimasti in aula con pieno senso istituzionale, nonostante i ritardi accumulati. Abbiamo atteso per circa un’ora l’arrivo del rappresentante del Comune di Pescia, che ha permesso di raggiungere il numero legale minimo necessario per l’approvazione del bilancio. Questo atto di responsabilità ha garantito che la maggioranza provinciale potesse approvare il bilancio entro la fine dell’anno. È altresì vero che non abbiamo espresso un voto favorevole poiché riteniamo che la gestione dell’ente dal punto di vista economico non sia fatta nel modo corretto da parecchi anni. Non mi dilungo sui dettagli, già ampiamente spiegati, ma vi invito ad attraversare i confini provinciali, in qualsiasi direzione vogliate, per vedere le differenze.
Le assenze significative da parte dei comuni amministrati dal centrosinistra evidenziano una scarsa coesione e comunicazione interna al Partito Democratico. Probabilmente le diverse anime del partito non sono riuscite a coordinarsi, lasciando i rappresentanti locali con informazioni parziali e incomplete. È grave che, nonostante il numero preponderante di sindaci appartenenti al centrosinistra in provincia, sia stato necessario fare affidamento sulla presenza dei rappresentanti del centrodestra per garantire il funzionamento delle istituzioni.
Come esponenti del centrodestra, abbiamo evitato di polemizzare pubblicamente su questa situazione per non danneggiare ulteriormente l’immagine delle istituzioni provinciali. Tuttavia, alla luce delle dichiarazioni poco accurate emerse, è doveroso fare chiarezza su alcune cose. Il nostro impegno è rivolto al bene della Provincia di Pistoia e dei suoi cittadini, garantendo il funzionamento delle istituzioni anche in presenza di difficoltà politiche e organizzative da parte di chi detiene la maggioranza.
Inoltre ci teniamo a ricordare ancora una volta, per rinfrescare la memoria, che la situazione surreale vissuta dalle province italiane è figlia di una scellerata decisione maturata oltre 10 anni fa dal Partito Democratico. Lo smantellamento di questo ente ha creato, sta creando e creerà danni incalcolabili per il futuro dei territori italiani, soprattuto quelli fuori dai grandi Comuni. Da amministratori, ma ben prima da cittadini, ci auguriamo che il Governo Meloni e questa maggioranza parlamentare riescano a risolvere la questione dando nuovamente vita alle Province.