Nell’assemblea dei Sindaci di ATO Toscana Centro, l’autorità che gestisce la raccolta dei rifiuti per le provincie di Firenze, Prato e Pistoia, i Comuni della Provincia di Pistoia, ad eccezione di Quarrata che ha votato a favore, hanno votato contro il piano economico finanziario 2022 di ATO o non hanno partecipato all’assemblea (in particolare, Sambuca e Pescia.
I Comuni amministrati dal centrodestra della Provincia di Pistoia tengono a precisare come il voto di oggi, che ha visto convergere quasi tutta la Provincia di Pistoia sul no, abbia rappresentato un vero e proprio grido di allarme rispetto alla gestione dei rifiuti, che sta subendo da anni una vera e propria impennata di costi e dimostra di essere sostanzialmente fuori controllo.
“Sono anni che denunciamo l’evidente assenza di una chiara politica regionale sui rifiuti e anche questa volta, visti i numerosi aumenti e la mancanza di strategia, siamo stati costretti a votare contrariamente al piano economico finanziario 2022. Ancora una volta, anno dopo anno, dobbiamo sottolineare tutte le questioni che rimangono irrisolte: la carenza impiantistica, il mancato conteggio delle trasformazioni, l’approssimazione di ATO nel dialogo con gli enti locali per la condivisione del materiale, in parte arrivato nella mattinata ad Assemblea in corso. E’ così che si crea un voto consapevole? – dichiarano i Comuni di Pistoia, Serravalle Pistoiese, Montecatini Terme, Agliana, Abetone Cutigliano e Chiesina Uzzanese. Molti dei comuni amministrati dal centro sinistra delle Province di Firenze e Prato si sono appellati ad un fantomatico “senso di responsabilità” nel dichiarare il voto favorevole ad un pef che non è stato neppure compreso nelle sue componenti e che porterà con sé aumenti tariffari per tutti, anche per coloro che da anni stanno portando avanti una politica di forte differenziazione dei rifiuti. Il nostro senso di responsabilità è solamente verso i cittadini che amministriamo e per questo non possiamo continuare a subire tutto questo. Siamo i gabellieri di una tariffa figlia di un piano dei rifiuti evidentemente sbagliato. Chi ha le responsabilità di tutto questo si nasconde dietro i tecnicismi di Arera e dell’Assemblea ATO mentre noi cittadini siamo chiamati a pagare sempre di più. Stiamo valutando le iniziative da prendere in sede giudiziaria, che a questo punto sembrano doverose”